Santa Croce: sosteniamo i restauri!

Santa Croce: sosteniamo i restauri!

da “Il Risveglio Popolare”  del 12 novembre 2020

I TANTI MOTIVI PER CUI GLI AFFRESCHI DELLA “CHIESA DELLE CATENE” ANDREBBERO SALVATI

Compagnia di San Paolo e Comune stanziano fondi, ma non bastano

IVREA – Il grido d’allarme lanciato dalla confraternita di  Santa Croce, visto il progressivo degradarsi degli affreschi di Luca Rossetti da Orta all’interno dell’omonima chiesa, inizia ad essere accolto. I lavori di restauro, suddivisi in tre lotti, dovrebbero costare una cifra intorno ai 430 mila euro, e il Comune di Ivrea ha stanziato 15 mila euro per contribuire alla buona riuscita del salvataggio, almeno del primo lotto. Così ha risposto l’assessore alla Cultura, Costanza Casali, a seguito di una interpellanza del consigliere di minoranza Andrea Benedino, durante il Consiglio comunale tenutosi  lo scorso 2 novembre.

Tale cifra si somma ai 55 mila euro che la Confraternita ha ottenuto partecipando al concorso indetto dalla Compagnia di San Paolo “Cantieri Barocchi–Superfici decorate dell’Architettura”, risultando uno dei sedici progetti finanziati su 73 presentati, e servirà per affrontare il primo lotto di lavori di restauro, quello riguardante la cupola e due pareti presbiteriali.
La somma stanziata dalla Compagnia di San Paolo ha però un vincolo: copre solo la metà delle spese necessarie al restauro del primo lotto, e se la Confraternita non fosse in grado di recuperare il restante dovrebbe restituire i soldi  ricevuti.

Ora, dopo il contributo comunale, si attende un segno di interesse anche da parte della diocesi di Ivrea che, come ha sottolineato l’architetto Alessandro Gastaldo Brac, responsabile dell’Ufficio Beni culturali ecclesiali, si è più volte dichiarata disponibile a collaborare. Purtroppo la riunione che avrebbe dovuto stabilire l’ammontare della cifra che potrà essere resa disponibile grazie a una parte di finanziamenti dell’otto per mille, prevista per martedì 10 novembre, è stata rinviata a causa del Covid-19.

Ma perché è così importante restaurare la “chiesa delle catene”, come ancor oggi viene chiamata in città? Perché, oltre ad essere tuttora una chiesa consacrata, le sue mura sono state testimoni di una parte della storia di Ivrea. Essa è stata uno dei luoghi dove si è espressa la pietà devozionale dei cittadini. Come dimenticare oggi, in tempo di pandemia, che durante l’epidemia del 1630 furono proprio i confratelli della Compagnia del Suffragio (oggigiorno Santa Croce) gli unici ad occuparsi dei morti di peste? Infine in essa si sono confrontate anime differenti del cristianesimo cittadino (in particolare i gesuiti e i filippini) che si sono riverberate in affreschi ricchi di rimandi teologici (foto), opera di Luca Rossetti da Orta, che nell’eseguirli ha saputo utilizzare tecniche espressive che sbalordiscono chiunque entri nell’edificio, permettendogli di ammirare alcuni trompe-l’oeil che paiono dilatare gli angusti spazi del tempio. Il presidente della Confraternita, Massimiliano Fornero, con la collaborazione del Rotary Club, del Lions Club, dell’associazione Via Francigena di Sigerico, del Soroptimist Ivrea e Canavese, del Club per l’Unesco di Ivrea, dell’Ecomuseo Ami e dell’Associazione Storia ed Arte Canavesana, dovrà ora attivarsi per coinvolgere la cittadinanza e raccogliere la somma mancante, necessaria per salvare questo patrimonio della città di Ivrea.

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