Una nota aggiuntiva sull’altare di San Gregorio e Santa Lucia.[1]

Confronto tra le due raffigurazioni di Castel Sant’Angelo

Una nota aggiuntiva sull’altare di San Gregorio e Santa Lucia.[1]

In una precedente scheda abbiamo illustrato la tela che vediamo nell’altare laterale di San Gregorio e Santa Lucia, a sinistra nella navata (https://www.confraternitasantacroceivrea.it/la-chiesa-e-i-suoi-tesori/laltare-di-san-gregorio-e-santa-lucia/)

dell’altare di San Gregorio e Santa Lucia

Nella tela  – che rappresenta la miracolosa apparizione dell’arcangelo Michele a papa Gregorio Magno durante la peste del 590 a Roma -si riconosce bene la mole di Castel Sant’Angelo. La raffigurazione del castello non poteva certo essere quella dei tempi di Gregorio Magno, in cui ancora si stagliavano le strutture in rovina del Mausoleo di Adriano, ben lontane dai cambiamenti architettonici che interverranno nel corso dei secoli[2]. L’immagine che si osserva nella tela non è neppure quella che si poteva vedere quando è stato realizzato il quadro (1692); si nota vistosamente la presenza di un ponte che sembra un po’ sbilenco e ben poco solido, non certo il magnifico ponte voluto 1669 da papa Clemente IX con le dieci statue di Angeli che portano gli strumenti della Passione, scolpite da allievi di Bernini sotto la sua direzione.

È dunque probabile che l’ignoto autore della tela abbia preferito dare un tocco di antichità al contesto della miracolosa apparizione dell’Arcangelo, ispirandosi, per l’aspetto del castello, a qualche opera grafica che aveva modo di vedere. Una di queste opere – di cui troviamo un esemplare nel dipartimento stampe e disegni del British Museum, è un’acquaforte di Giovanni Ambrogio Brambilla, datata 1579: è intitolata La Girandola al Castello, uno spettacolo notturno di fuochi d’artificio al quale assiste una notevole folla (Fig. 2). Nella stampa si vede bene il torrione cilindrico posto all’imboccatura del ponte, fatto costruire da papa Alessandro VI (e poi abbattuto nel 1628 per volere di Urbano VIII).

Mettendo a confronto le due rappresentazioni del Castel Sant’Angelo non sembrano esservi dubbi sul fatto che il pittore della nostra pala abbia preso come modello un’opera grafica del secolo precedente (Fig. 3).

: Giovanni Ambrogio Brambilla, La Girandola al Castello, 1579, Dipartimento stampe e disegni del British Museum
Fig. 2: Giovanni Ambrogio Brambilla, La Girandola al Castello, 1579, Dipartimento stampe e disegni del British Museum
Confronto tra le due raffigurazioni di Castel Sant’Angelo
Fig. 3: Confronto tra le due raffigurazioni di Castel Sant’Angelo

[1] La stesura delle presenti annotazioni nasce dalle osservazioni e dai suggerimenti di Alessandra Villari che qui ringraziamo.
[2] Per una storia del castello si veda M. Occhioni, L. Salerno, M. Margozzi, Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo. Il castello racconta la sua storia. Armerie inferiori, Roma, 2023.

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