Le sorprese in Santa Croce

Le sorprese in Santa Croce

Dalla ripulitura degli affreschi emersi personaggi inattesi

da  Il Risveglio Popolare di giovedì 18 novembre 2021
di m.l.

18 novembre 2021

IVREA – Alla fine di giugno avevamo scritto su questo settimanale di come si fosse nella imminenza dei lavori di restauro del magnifico ciclo di affreschi tardo barocchi realizzati da Luca Rossetti da Orta nella chiesa di Santa Croce.

Questa attesa opera di conservazione del patrimonio artistico eporediese ha potuto prendere il via grazie alla non facile operazione di raccolta fondi attuata dalla omonima Confraternita: la somma ricavata (anche con il contributo della curia eporediese) ha consentito di far fronte al budget di spesa previsto per la realizzazione del primo lotto del complessivo piano di restauro, riferito agli affreschi del presbiterio e della cupola.

Da luglio la ditta Lupo e Galli snc di Torino, incaricata dei lavori, sta conducendo con professionalità e dedizione le complesse operazioni previste dal progetto. Il sopralluogo di Massimiliano Caldera, rappresentante della Sovrintendenza, avvenuto il 12 ottobre, ha consentito di verificare quanto realizzato e mettere a fuoco gli ulteriori lavori da effettuare.

Si è valutato, tra l’altro, come rimuovere, ove possibile, le sole ridipinture che avevano in passato interessato gli affreschi, quelle eseguite nel 1842 da Domenico Cattaneo (pittore ricordato per gli affreschi del salone di onore del palazzo municipale di Strambino e delle cappelle della Via Crucis di Montestella). Si potrà in tal modo recuperare la pellicola pittorica originale e, assieme al ritocco a mimetico di sue lacune, tornare ad ammirare più compiutamente la cifra stilistica del Rossetti. Altri interventi destinati a riportare, per quanto possibile, la chiesa al suo passato splendore stanno riguardando stucchi, finti marmi e dorature.

Come sempre accade nei lavori di restauro di dipinti murali, la rimozione dello sporco e la possibilità di osservare le cose da vicino salendo sui ponteggi porta a nuove  “scoperte”. Nel nostro caso l’esame del bellissimo turbine di figure di angeli e santi che, nella cupola, accompagna verso l’alto l’Assunzione della Vergine, ha consentito di notare tra le figure del Paradiso la presenza (inconsueta) di personaggi dell’Antico Testamento.

Nell’immagine (qui riprodotta) riconosciamo Eva, quasi ignuda con i lunghi capelli biondi che le coprono il seno, mentre regge con la mano destra la mela del peccato; al suo fianco è posto un muscoloso Adamo, mentre tra i due fa capolino un biondo angioletto.

Un poco discosta dalla coppia del primo uomo e della prima donna, troviamo una immagine titanica di Noè, curiosamente ritratto mentre regge l’Arca sulla propria schiena; più in là si affaccia una figura appena abbozzata con rapide pennellate: potrebbe essere quella di Mosè.

Non tutti sanno che, secondo la Chiesa, la collocazione  in Paradiso è stata accordata da Cristo a quegli antenati del popolo ebraico che acquisirono meriti facendo la volontà di Dio. Anche Eva si trova in Paradiso poiché, come Adamo, accettò pienamente il castigo divino nella speranza del riscatto che sarebbe avvenuto quando Maria (che già alcuni Padri della Chiesa appellarono come “nuova Eva”) avesse schiacciato il demonio-serpente seduttore.

Ci si chiede chi sia stata la mente teologica che ha suggerito al Rossetti, oltre a tale particolare raffigurazione del Paradiso, i molteplici aspetti dottrinali che stanno alla base dell’intero ciclo di affreschi.

Tra le ipotesi formulate da Guglielmo Berattino e Lauro Mattalucci in un loro volumetto sulla chiesa, sembra farsi strada l’idea che si tratti di Nicola Bellono (morto nel 1771) che faceva parte della Congregazione de’ Preti secolari della Dottrina Cattolica, detti anche Dottrinari, impegnati particolarmente nelle attività di docenza presso i collegi ecclesiastici.

Siamo molto soddisfatti – dichiara il presidente della Confraternita di Santa Croce, Massimiliano Fornero – dell’andamento del restauro. Tra pochi mesi potremo mostrare alla cittadinanza i risultati ottenuti. Nel frattempo, come Confraternita siamo impegnati nella ricerca di fondi per attivare i lavori previsti per il secondo lotto; sarebbe un peccato fermarci a questo punto, stante anche l’urgenza di intervenire sui dipinti assai ammalorati della zona absidale,  ove sono più evidenti le efflorescenze saline. Contiamo, come per la prima fase, sulla sensibilità di  cittadini e istituzioni che vogliano sostenere questa ulteriore impresa a salvaguardia di questo importante ciclo tardo barocco che abbiam oavuto in eredità dalle passate  generazioni”.

Chiesa di Santa Croce, il montaggio dei ponteggi

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