Così la piccola chiesa di Santa Croce è tornata a mostrare i suoi raffinati affreschi

Così la piccola chiesa di Santa Croce è tornata a mostrare i suoi raffinati affreschi

da “La Sentinella del Canavese”  del 09 novembre 2022
di Franco Farnè

Così la piccola chiesa di Santa Croce è tornata a mostrare i suoi raffinati affreschi

A Ivrea, smontati i ponteggi, ecco il ciclo pittorico di Rossetti I primi visitatori: la vicesindaca Piccoli e l’assessora Casali

IVREA – Iniziato a fine giugno 2021, si è concluso il primo lotto del progetto di restauro degli affreschi della chiesa di Santa Croce (nell’omonima piazzetta all’inizio di via Arduino), comprendente l’intera cupola, alta 19 metri, e le pareti del presbiterio, nonché gli stucchi, le dorature e i finti marmi, condotto dalla ditta torinese Lupo e Galli snc-Restauri d’Arte. L’obiettivo era quello di riportare per quanto possibile l’intero apparato decorativo al primitivo splendore e quanto è stato fatto finora riempie di tale ammirazione e meraviglia che non si può non auspicare che si trovino al più presto i fondi necessari per avviare il secondo e il terzo lotto e consegnare al futuro questo edificio che è scrigno d’arte, patrimonio e storia della comunità eporediese.

Per questo c’è da essere riconoscenti alla Confraternita di Santa Croce, in particolare ai soci (confratelli) Gugliemo Berattino e Lauro Mattalucci, appassionati studiosi, e al presidente Massimiliano Fornero, che non ha mai abbassato la guardia e ha impedito che la chiesa cadesse in rovina e venisse depredata come è capitato a tanti edifici religiosi e storici. I restauratori Silvia Lupo e Massimiliano Galli, insieme a collaboratori qualificati, hanno condotto con massima attenzione tutte le delicate fasi di lavoro conservativo e la minuziosa operazione di ritocco, al fine di poter conservare e valorizzare dipinti murali di altissima qualità per una superficie di circa 275 metri quadrati. Ogni dettaglio è stato curato e la sostituzione dei vetri colorati, non originali, della grande finestra ovale con vetri trasparenti permette ora una corretta illuminazione e diffonde una luce adatta alla lettura delle complesse e raffinate raffigurazioni. «Smontati i ponteggi, -racconta Mattalucci – si può ora nuovamente ammirare lo stupendo ciclo pittorico realizzato da Luca Rossetti tra il 1753 ed il 1761. Con la sorpresa, osservando la cupola dopo l’operazione di pulitura degli affreschi, di poter più agevolmente individuare, nel turbine di angeli e santi della vorticosa raffigurazione del Paradiso, anche inattese figure dell’Antico Testamento, tra le quali un prestante Noè che solleva l’arca sulle sue braccia». E aggiunge: «Sarà ora una sorpresa per il visitatore scoprire l’effetto complessivo del lavoro, a cominciare dalla cura minuziosa con cui, sulle pareti del presbiterio, sono state realizzate da Luca Rossetti le figure di santi e teologi colte mentre disputano sui dogmi mariani, potendo godere della ritrovata vivacità e freschezza dei toni cromatici. Si potranno altresì più compiutamente ammirare le architetture dipinte capaci di creare illusionisticamente prospettive teatrali e sfondati aperti verso i cieli».

Durante il sopralluogo finale, avvenuto il 12 luglio scorso, Massimiliano Caldera della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio che ha seguito i lavori ha espresso viva soddisfazione per i risultati ottenuti e ha auspicato che il progetto possa estendersi agli altri due lotti. Tra i primi visitatori della chiesa dopo il restauro, il vicesindaco Elisabetta Piccoli e l’assessore Costanza Casali si sono dette piacevolmente colpite dalla qualità dei risultati, traguardo conseguito anche in virtù del contributo finanziario erogato lo scorso anno dal Comune di Ivrea, evidenziando come il visitatore resti incantato, guardando ora la cupola ed il presbiterio dagli effetti illusionistici della pittura tardo barocca.

Nel dirsi grato a quanti hanno reso possibile il restauro del primo lotto, il presidente Fornero ricorda: «Sin dalla rivitalizzazione della Confraternita, nel 1979, la nostra principale preoccupazione è stata quella di tutelare e valorizzare questo gioiello artistico che è la nostra chiesa, impegnandoci affinché essa continuasse ad essere fruibile da tutti. È grazie ai nostri sforzi finanziari che si sono potuti garantire il completo rifacimento del tetto, la sistemazione del campanile e molti altri lavori manutentivi. Il restauro degli affreschi sembrava un sogno impossibile; ora siamo veramente emozionati di fronte ai risultati raggiunti e si è ovviamente raddoppiato l’impegno a portare avanti le operazioni di ricerca di finanziamenti, per continuare nel resto della chiesa l’opera intrapresa». «Nell’immediato – conclude Fornero – si sta mettendo a punto un piano di iniziative finalizzate a far conoscere agli amanti della cultura e dell’arte l’esito dei restauri».

Berattino e Mattalucci hanno documentato in vari modi la storia della chiesa e il lavoro di Rossetti, pittore proveniente da Orta, che è stato il principale protagonista, a Ivrea, della stagione tardo barocca: «Crediamo che, a fronte dei risultati raggiunti, sarà difficile per quegli storici dell’arte che gli hanno rimproverato, in passato, di muoversi in un’atmosfera retrò, non ricredersi, constatando innanzi tutto la qualità degli affreschi da lui raggiunta nella sua maturità artistica e meglio considerando anche lo squisito clima culturale che si respirava in quegli anni ad Ivrea». Chi volesse visitarla, può rivolgersi al presidente Fornero, che ha il negozio accanto alla chiesa.

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